venerdì 4 maggio 2012

Nei dolori di Dio con il cuore dell'Addolorata Madre

I misteri dolorosi, sono quelli attraverso i quali, Maria ci vuol introdurre a conoscere, comprendere, realizzare cio' a cui Dio ha voluto sottoporSi pur di mostrare all'uomo fin dove si spinge il Suo Amore per lui. Maria ci mette davanti alla Passione di Gesù per farci vivere l'evidenza del nostro peccato e nel compatimento di questi dolori, desiderare di convertirci per passare da una vita di crocifissione a una vita di resurrezione. Meditare e pregare il Rosario in questi misteri, ci inizia a una più profonda consapevolezza della malizia del peccato, dell'effetto che questo ha sulle anime, al punto che Dio per non perderle offre Tutto Se stesso per riscattarle con e nel Suo Sangue e per ripulire con i suoi dolori, con i suoi meriti, con il Suo Amore le anime dei Suoi amatissimi figli. Dalla Croce Gesù ha riscattato ogni uomo dando la possibilità alla creatura di tornare alla dignità perduta per mezzo di Lui, del Suo Sacrificio incruento, del Suo Preziosissimo Sangue. Senza Gesù nessun anima avrebbe potuto più incontrare Dio, il Suo Padre e Creatore, perchè le colpe di cui essa si è rivestita in tutti i tempi dacchè l'uomo esiste, non le avrebbero permesso di stare alla Presenza del Santo dei Santi, del Giusto e del Perfetto nell'Amore. Il Padre avrebbe visto in esse solo lo squallore e tanti maligni vivere nelle sue creature fino a ricoprirle come tanti demoni.
Queste piaghe e cancrene Gesù è venuto a lavarle e toglierle nel Suo Sangue, chi comprende cio' che il Redentore è venuto a fare per l'uomo, capisce che il Padre solo vedendo le anime rivestite dei meriti del Suo Figlio, non più vede in loro le colpe, ma l'Amore che le ha lavate, il Suo stesso Gesù sofferente sulla Croce che implora pietà e perdono per i Suoi meriti. Maria con il Rosario ci porta a questa strada, a questa visione a questa consapevolezza, facendo che in noi cresca il seme della compassione per avere in odio il peccato e desiderare di rivestirci di Grazia con Gesù.
1* mistero doloroso: Gesù agonizza nell'orto del Getsemani
La sera del Giovedì Santo, precedente l'agonia di Gesù nell'orto degli ulivi, il Redentore aveva lavato i piedi ai suoi apostoli, invitandoli a comprendere che l'Amore è servire e non essere serviti, che la grandezza dell'uomo sta nell'amore che mette nella sua vita e che è dono offerto sempre e a tutti, aveva poi istituito l'eucaristia, indicando in questo il Suo desiderio e la Sua intenzione di farsi compagno di viaggio ogni gg per le creature facendosi Egli stesso cibo per le anime e per i corpi, con la Sua Presenza Viva e Reale nell'Ostia e nel Vino consacrati, il Suo Corpo e il Suo Sangue, ma anche la Sua Anima e Divinità perchè Dio è indiviso in Sè stesso formando nelle Tre Persone che Lo compongono, una Perfetta unità. Gesù volle poter essere sempre in mezzo agli uomini, anche dopo la Sua dipartita dal mondo, perchè il Signore conosceva la nostra fragilità e sapeva che senza di Lui non avremmo potuto vivere nella Grazia, percio' non volendo perdere nessuno di quanti il Padre gli aveva affidato, ha offerto nuovamente se stesso nel Santissimo Sacramento dell'Altare, per tutti i gg della vita dell'uomo.
In quella stessa sera Gesù aveva istituito il sacerdozio, per potersi dare alle creature per mano di santi suoi ministri in cui Egli avrebbe potuto farsi Pastore di anime, rialzandole dalle cadute, lavandole e purificandole, guidando il gregge dei peccatori fino alla completa guarigione e al ritorno a casa.
Ora dopo tutti questi doni, Dio veniva lasciato solo nel momento estremo della prova e del bisogno, quando chiusi i cieli dal Padre che in Lui scorgeva il peccato del mondo tenendo il Suo Giusto sdegno e il Suo corruccio, ricercato dai Giudei per essere ucciso, per mano di un traditore, che Egli aveva nutrito alla stessa Mensa con i compagni, nonostante Egli sapesse chi fosse e perchè ci fosse, tentato da satana nel modo più crudele che gli faceva vedere i peccati di ogni uomo di tutti i secoli, la sua immensa ingratitudine, il numero di quanti infischiandosene della Sua Croce si sarebbero comunque dannati, mettendoGli davanti l'inutilità dei Suoi dolori per tanti, lo Sdegno e l'abbandono del Padre Celeste, la tiepidezza e la stanchezza dei suoi prediletti che dormivano mentre Lui si preparava a soffrire per loro, mostrandoGli le infedeltà future dei cristiani e della Chiesa, di molti Suoi sacerdoti e consacrati, come tanti altri Giuda, di quanto dolore andava anche arrecando alla Madre Sua con la Sua morte, Egli si vedeva come il più abietto degli uomini, l'obbrobrio davanti al Padre, e solo la Sua Anima conobbe spasimi atroci e tali e senso di abbandono e di morte al punto di sudare sangue per superare quell'ora tremenda di buio in cui Egli veniva lasciato solo verso la morte. 
Per questi dolori più atroci ancora della stessa Croce, ti domandiamo o Madre di impedire alla nostra volontà umana di cui sei depositaria, di dimenticare quest'amarezza profonda di Gesù e di rinnovare questa mostruosa ingratitudine verso Tuo Figlio con il desiderio più vivo di fuggire il peccato e di abbracciare la Divina Volontà nella nostra vita.
2* mistero doloroso: Gesù viene flagellato alla colonna
Gesù paga sulla Sua pelle di agnello divino innocente e di perfetto uomo, tutti i peccati della carne dei suoi fratelli, tutte le ingordigie, le sensualità, i degradi e le immorali bestialità con cui l'uomo si è voluto degradare ai livelli più abietti, disgustosi persino ai demoni, tanta la depravazione è stata raggiunta per entità e qualità. Da creatura divina, innocente e perfetta, tutta piena di Volontà divina, Santissimo Spirito  e Perfezioni d'Amore, da Re della Creazione, l'uomo è diventato lo schiavo della propria umana volontà, portata a livelli talmente infimi, da essere l'unico elemento di disordine nell'intero Creato.
Mentre tutto il Creato vive nella perfezione perchè dentro la Volontà Divina che lo governa, l'uomo vive nel caos, nel disordine, nel male, nell'errore, perchè lo star fuori dalla Volontà Divina lo rende ingovernabile, brutto, sbagliato, imperfetto in ogni cosa, sempre malato. E più questa lontananza da Dio si accentua e cresce con il persistere dell'uomo nel vivere della sua malata volontà, più nel mondo manca la pace e l'ordine, l'amore e la gioia, tutti i frutti del Divin Volere.Ogni colpo di frusta è un peccato compiuto dalla creatura con quella parte del corpo e se guardiamo alla Santa Sindone, non vi è lembo di corpo di Gesù che non sia una piaga. Madre nostra, vogliamo entrare nella Volontà Divina per essere di nuovo la gioia del Padre e della Creazione, permettici o Maria, che come Regina della Divina Volontà, noi prendiamo dalle Tue mani il Tuo Figlio e con Te lo portiamo ad ogni peccatore, affinchè la vista di Gesù flagellato si imprima indelebile in ogni anima da renderle impossibile il non provare pietà per Dio e disgusto per se stessa. Regina con te vogliamo andare dal Padre e rendere queste anime così, con questi sentimenti, con lacrime di pentimento, per renderGli la Gloria del Suo Amore incorrisposto dalle creature come se tutte si fossero pentite e confessate.
3* mistero doloroso: Gesù coronato di spine
Gesù soffre sul Suo Sacro Capo tutti i dolori dei pensieri peccaminosi delle creature di ogni luogo e tempo. I peccati di pensiero sono talmente tanti che per ognuno di questi Gesù ha provato dolore dovendo in Lui riscattarli e ripararli. I peccati sono mancanze di amore e le mancanze di amore sono offese all'amore, percio' ogni peccato è mancanza e offesa a Dio che è l'Amore Stesso, come tali sono tanti atti con cui l'uomo facendo la sua volontà, esce dalla Volontà Divina mettendo in atto disubbidienze, disordine ed errore. Percio' ogni peccato è una certa quantità di virus, di male che noi abbiamo messo in circolo con la nostra volontà di uscire da Dio e non vi è peccato che non vada riparato perchè quel virus se non debellato con l'antidoto, va a crearne uno più forte. Noi l'antidoto lo abbiamo in Gesù, si chiama sacramento della penitenza, si chiama Santa Messa, si chiama preghiera, si chiama Sì alla Volontà di Dio. Madre noi vogliamo fare nostro il Tuo tesoro che è la Divina Volontà, e vogliamo portare tutti i dolori della coronazione di spine di Gesù su ogni mente di creatura affinchè ne siano purgati i pensieri e questi vengano resi al Padre puliti e santificati dalla Sua Stessa Volontà Santa.
Vogliamo moltiplicare questo atto per tutte le creature che furono, sono e saranno, come se tutte avessero fatto a Dio la stessa offerta, per far sì che la Divina Volontà trovi per Suo mezzo la Sua vita pensante in tutte le creature, dando a Dio la Gloria e la Gioia di vedere Sè stesso in tutti i suoi figli.
4* mistero doloroso: Gesù sale il Calvario portando la Croce
Gesù sale la via dolorosa, una via fatta di sassi, di inciampi, di fatica, di ostacoli carico di tutto il bagaglio del peccato umano. Dal fondo Egli sale il monte Calvario, verso il Trono che si è scelto, il Trono della Sua Misericordia, il Suo Trono Glorioso, quello che più di tutti narra il Suo Essere Amore.
E' lo stesso percorso a cui ogni uomo è chiamato. Simbolicamente, la Via che conduce a Dio è per l'uomo fatta di dolore, e questo dolore è la spogliazione di sè stesso, del suo volere e del suo male, per risalire verso la Sua Regalità, la Sua figliolanza divina. Gesù fa questo percorso per l'uomo e accetta di caricarsi della nostra debolezza per darci in cambio la Sua Forza. Gli inciampi sulla Via verso la Croce, sono i peccati, i cedimenti alla nostra volontà, i desideri e tutti gli attaccamenti che fanno cadere, che rendono deboli, fragili, malati. Gesù si rialza per ogni caduta ed è lì a dire: so che sei peccatore, conosco il male che alberga in te, se non ti amassi non qui a soffrire al posto tuo, e se Io ho voluto precederti per darti coraggio e l'esempio, anche tu guardando me puoi farcela. Per quanto tu sia brutto, malato e pieno di fango di peccato, il mio amore è più forte e non si arrende, percio' mi rialzo e ti perdono perchè ti voglio guarito e salvato. Percio' non ti demoralizzare se cadi, è la tua natura, ma sii più forte e nutriti della mia Volontà, così che reso forte da Lei, io stesso ti conduco e ti faccio più leggero il cammino. Non ti risparmio le croci, perchè senza di queste non potrei spogliarti e farti simile a me e tu vivresti per te stesso senza volgerti a me e così te ne staresti ancora fuori di Me, facendo con la tua volontà cio' che ti opprime e ti da' la morte. Sali con me il calvario passo passo, con fiducia, vedi io mi rialzo...non ti lascio, nè mai lo faro'...solo tu col volere la tua volontà e col rifiutare la croce decidi di lasciare me...non io figlio, ma tu, tu sempre mi lasci....vieni e seguimi...
5* mistero doloroso: Gesù muore sulla Croce
Gesù lascia che l'uomo Lo crocifigga, rende vano con questo atto il pensiero della grandezza umana. Cio' che per l'uomo è grande e che lo induce nella colpa è agli occhi di Dio stoltezza e povertà. Dio sa che i tesori degli uomini sono tutti idoli e tutti mali per l'anima, percio' sulla Croce Gesù in se stesso crocifigge tutti questi falsi tesori e tutti i peccati dell'uomo, quegli atti con cui l'umana volontà si da' e si infligge da se stessa i peccati. L'uomo ha peccato nel pensiero, Gesù lo ha espiato, l'uomo ha peccato con la carne, Gesù ha espiato, l'uomo ha peccato con la bocca, Gesù ha espiato e si è fatto mancare tutte le licenze del gusto e delle vane parole praticando sobrietà e silenzio e facendosi abbeverare di fiele sulla Croce. L'uomo ha peccato più di tutto col Cuore, che è la sede dove fornicano gli idoli e si alimentano le fami e si prepara il terreno per nuovi peccati, Gesù ha espiato facendosi trapassare con la lancia il costato e lavando queste sozzure e lordure del cuore umano malato di propria volontà, con il Suo Sangue e l'Acqua che ne sono sgorgati. L'uomo ho odiato e Gesù ha rimediato col perdono, l'uomo ha mancato di fede e Gesù si è abbandonato al Divin Volere fino alla morte, l'uomo si è rivestito di ogni ricchezza arrivando a calpestare, uccidere, mentire, derubare, ingannare, Egli si è spogliato di tutto. L'uomo ha peccato volendo morire da impenitente anche all'estremo momento della morte e Gesù ha riparato la volontà di dannarsi con il Suo affidare lo Spirito nelle mani del Padre. E morendo della morte più ignominiosa, nel più completo abbandono e tra le ingratitudini e le bestemmie, Egli invece non dà conto del male che riceve e affida a Sua Madre i figli Suoi e ai figli Suoi affida la Madre. Madre noi siamo i tesorieri di un bene grande. Abbiamo Gesù sempre pronto per noi, sempre presente, solo che lo desideriamo, e abbiamo Te, come nostra mediatrice, come compagna, come Mamma e che mamma! Celeste tesoriera a te invece siamo affidati noi, poveri cenci che Dio vuole di nuovo vestire a festa, dandoci in veste la Sua Grazia e in cibo Se stesso. Fa' che ogni singolo gg non passi senza che noi alziamo lo sguardo verso la Croce, ringraziando Gesù per il Suo dono e chiedendo perdono per i nostri peccati.Incidi la Croce o Madre nei nostri cuori e nelle nostre vite, insegnandoci ad amarla come la Scala che conduce a Casa.
Per Mariam ad Jesum et per Crucem ad Lucem!